domenica 3 maggio 2020

PILLOLINE

Su il sipario.
Bisogna che capiamo quanto il mondo sia complesso e, soprattutto, quanto sbagliamo a ritenere che “mondo” sia la tavola opulenta su cui l’uomo e la donna e tutti gli altri sessi, si possono servire comodamente strappando il cibo con le mani e poi ruttando.
Rido quando sento dire che il lavoro è un diritto, al massimo è un dovere e nemmeno verso se stessi o la patria, ma verso i supermercati e gli strozzini.
Ero piccolo, 3 anni circa, la prima volta che andavo in piscina. Sul bordo della vasca con le mie due sorelle già nuotatrici, il maestro dice “In acqua” e le mie sorelle si buttano. Mia madre mi aveva detto di fare tutto quello che facevano le mie sorelle, così mi butto anche io. Non so nuotare. Resto sul fondo, non ci si sta male. Tra le bollicine che salgono vedo sopra di me, ondeggianti, figure umane che si agitano. Mi tirano su. Lì ho capito che da soli si sta bene, ma si rischia di più.
Vi assicuro che non c’è scampo: si fa sempre – esattamente – quello che si predica di non voler – mai – fare! L’essere umano è fallace, più che fallico: difficilmente si inalza.
In un istante ho preso una decisione drastica e risolutiva, ieri. Il grosso problema è che non me la ricordo, per nulla.
Giù il sipario.

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