PillolOne
Le pilloline singole
Giù il siparietto.
Ho rivisto Un lupo mannaro americano a Londra, un film perfetto: corto, conciso, in bilico tra un horror quasi splatter e una commedia demenziale (un equilibrio stabilissimo).
Immagino andare oggi da un produttore con una storia del genere:
"Ma come si ride? Non è un horror? E i maiali nazisti ammazza famiglia che c'entrano? Troppo! Il pubblico non capirebbe, cristo! E quello schifo di amico putrescente e maciullato, così visibile in tutti i suoi particolari? Non si può mettere un fantasma, è più carino! E poi si vede l'uccello! Non quello dello zoo, cioè, si vede proprio lì... Ma l'uccello del protagonista! E ruba - nudo! - i palloncini a un bambino! Cristo e ri-cristo, ma non è un film di genere?!
Pressapoco reagirebbe così, credo... e non pensate che andare da un editore di fumetti sarebbe molto diverso.
Per poco più di una decina d'anni, tra la fine dei sessanta e la fine dei settanta, Hollywood fu, per la prima volta e mai più, completamente anarchica e rivoluzionaria, totalmente in mano a registi, sceneggiatori e attori che facevano quasi tutto quello che volevano con soldi che piovevano, senza battere ciglio, da parte della produzione.
Il cinema americano con l'arrivo della televisione aveva perso moltissimo e Hollywood, vedendo quei pazzi europei che facevano i film artistici che piacevano tanto ai giovani della controcultura - che all'epoca erano "I giovani" e avevano un peso enorme nella società americana - cercò di adeguarsi, arruolando ogni sorta di artista pazzoide megalomane anarchico.
Poi è arrivato Guerre Stellari e tutto è finito. Non do colpa "alla forza" di questo, sarebbe finita prima o poi, comunque: l'immaginario anarchico al potere è troppo pericoloso e chi lo sa usare bene difficilmente è addomesticabile.
Ma è incontestabile che Lucas, e pure Spielberg, hanno riportato il cinema ad un affare di pop-corn, occhioni meravigliati e lobi frontali spenti, tornando a farlo in quel modo estremamente retorico che è caratteristica costante del cinema Hollywoodiano ancora oggi.
Un lupo mannaro americano a Londra è degli '80 e Landis fa parte della stessa generazione degli Spielberg e dei Lucas, ma era più fou e, per fortuna, l'onda lunga delle rivoluzioni ci mette un po' prima di infrangersi, così riuscì a fare, nonostante fosse cambiato il vento, dei film pazzi ma allo stesso tempo popolari. Un grande regista.
Giù il siparietto.